VINCE IL CORONAVINUS! QUELLO DI NEVIO SCALA

Nevio Scala al Cenacolo di PadovaOltre le più rosee previsioni: la classica frase “salva ottimismo” che immancabilmente viene utilizzata per esprimere la profonda soddisfazione per un evento che ha riscosso un inaspettato successo. Ma nel caso del debutto dopo il “tutti a casa” del virus, la serata del Cenacolo alla Montecchia potrebbe far coniare (almeno ad uso interno dei soci…) l’espressione rinforzata “oltre le più folli e rosee previsioni”. I presenti hanno raggiunto quota 99, nuovo record del club escludendo la festa degli auguri natalizi, ma soprattutto l’atmosfera che si è respirata dal primo all’ultimo minuto ha avuto il fresco e frizzante sapore di un nuovo punto di partenza, freneticamente atteso per mesi, alla faccia del Covid-19.

La caratura degli ospiti ha fornito un ulteriore valore aggiunto alla qualità della kermesse: il tecnico Nevio Scala (con il figlio Claudio) nelle vesti di produttore di vini a Lozzo Atestino (imperdibile il suo Garganega); Nicola Sponsiello, nutrizionista dello Sport; Guido Busato, agronomo; Renato Malaman, giornalista esperto in enogastronomia.

Vince il CoronaVinus. Quello di Nevio ScalaOspiti d’onore, il prefetto Renato Franceschelli e il sindaco Sergio Giordani, socio del Cenacolo. Sapiente la regia di Stefano Edel (anche lui socio del sodalizio) nelle vesti di moderatore dell’incontro. E’ intervenuta anche la professoressa Tatiana Moro, in rappresentanza dell’università di Padova, che ha pianificato assieme al Cenacolo l’iniziativa di una borsa di studio da 2.500 euro da assegnare al migliore laureato in Scienze Motorie.

Nicola Sponsiello al Cenacolo di Padova“Una estrema soddisfazione” – commenta il presidente del sodalizio Manuele Molinari“Tra l’altro il nostro evento ha coinciso con la riapertura della Montecchia. Ho constatato un clima meraviglioso tra i partecipanti. Sottolineo con piacere che la serata è trascorsa nel segno di un meraviglioso spirito di aggregazione. Senza contare il prestigioso accordo con l’università di Padova”.

 

Tra un bicchiere e l’altro, oltre che sul vino (Scala nella sua carriera non ha mai fatto mistero della sua naturale e forte inclinazione e propensione per il mondo agricolo), il discorso è scivolato sul calcio. Parma, Spartak Mosca, Shakhtar Donetsk (Ucraina, città natale del formidabile astista Sergjei Bubka che proprio a Padova ha stabilito il record del mondo con 6.12), Besiktas Istanbul e Borussia Dortmund sono stati i pilastri su cui ha costruito la sua notevolissima attività di allenatore, dopo essere stato ottimo calciatore del Milan. Scala, persona di valori antichi e spessore morale, ha spiegato che pur avendo un traduttore al seguito di fronte alla oggettiva difficoltà di parlare russo, ucraino e turco oltre alle quattro lingue che già conosce, e pur essendosi divertito moltissimo per la sua inedita esperienza, ha incontrato un ostacolo impossibile da superare proprio nelle traduzioni dell’interprete: “Per quanto bravo sia, traduce fedelmente parola per parola, ma non potrà mai riprodurre la voce dei sentimenti”. Un simile pensiero ci pare rappresentare in maniera completa il bellissimo mondo interiore di Nevio Scala, un vero signore.

Un articolo di: Paolo Donà


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