UNA MEMORABILE SERATA DA INCORNICIARE

Due ore e 11 minuti la durata della diretta Tv7 Triveneta, almeno cinque mesi la durata dell’organizzazione dell’evento più importante dell’anno per il Cenacolo, il Premio Michelangelo. Come in un perfido crescendo rossiniano, il Covid-19 si è divertito a creare una stabile situazione di certezza-incertezza sulla realizzazione della serata che si è sviluppata con incredibile alternanza di “si fa”, “non si fa”. Stress garantito, soprattutto per il presidente Manuele Molinari, che con certosina pazienza ha resistito ai colpi micidiali dell’ineffabile virus; senza dimenticare l’oscuro lavoro di Stefano Edel che con la sua esperienza e autorevolezza è riuscito a tenere in piedi la “trattativa” per avere la sicurezza della contemporanea presenza dei premiati Fabio Balaso e Roberto Venturini.
Alla fine, per dirla alla Shakespeare, “tutto è bene quel che finisce bene”. Anzi, benissimo.

La magica atmosfera, comunque regalata per definizione dalla presenza della tv e resa particolarmente elettrizzante dalla splendida presentazione di Giorgio Borile (un self- made man che in questo difficile campo si è conquistato con umiltà e tenacia una notevole fetta di consensi) ha incantato gli 86 presenti alla manifestazione.

Teniamo a sottolineare che il coraggio della fiducia ha pagato, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. Significativa in tal senso la partecipazione del questore Isabella Fusiello, simpaticamente disinvolta nel suo intervento di saluto, con il vice questore Claudio Mastromattei, Antonio Paoli, delegato allo Sport del Magnifico Rettore, e Gianfranco Bardelle presidente regionale del Coni.

“Una serata brillante – commenta Molinari – sono molto orgoglioso del rivoluzionario criterio che nella selezione dei possibili premiati ha coinvolto i giornalisti padovani e per le votazioni anche i soci del club. Ognuno si è sentito investito nella parte rendendo ancora più prestigioso il “Michelangelo”. Particolarmente azzeccata la scelta dei vincitori in sintonia con lo spirito del nostro sodalizio”.

La serata, trasmessa da Tv7 Sport, ha fatto registrare un ascolto medio di 18.000 persone ogni quarto d’ora con un ragguardevole picco di 92.000, senza contare cinque repliche. Numeri importanti, anche valutati in un’ottica al di fuori di Padova.

Permettetemi una considerazione personale, che solo in parte credo sia di parte – scusate il gioco di parole – in quanto onorato di appartenere al Cenacolo. Durante la serata il collaboratore di Borile, Denis Maran, ha intervistato numerosi soci del Cenacolo.

Per la mia esperienza, posso affermare che in una simile tipologia di evento che si svolge davanti a un certo numero di persone, non di rado già al terzo, quarto intervento al microfono, la ripetitività delle parole è assicurata, scegliendo la comoda arma degli aggettivi standard “bello, bellissimo, mi è piaciuto”.

Ripeto. Sarà anche piccolo spirito di parte, ma ho attentamente seguito le mini-interviste, tutte diverse nel lessico e nel contenuto, fatte qella sera. E mi è venuto in mente il filosofo tedesco Heidegger (forse si rivolterà nella tomba…) che sosteneva come concetto di base del suo credo “una parola, un pensiero”. Ecco, il Cenacolo mi sembra un variegato ed esaltante coacervo di pensieri mai banali, al servizio del club.