PUNTUALI ALL’APPUNTAMENTO CON LA STORIA!

“Il Pedrocchi”, immaginato così tra virgolette come una definizione da enciclopedia, a Padova lo conoscono tutti. Il “Caffè Pedrocchi” lo conoscono anche milioni di turisti che da ogni parte del mondo arrivano nella Città del Santo per visitarlo, insieme alle altre meraviglie dell’Urbs picta, una delle pochissime città ad avere due siti riconosciuti dall’Unesco. È in questa sede straordinaria che si è tenuto l’ultimo incontro del Cenacolo.

Vocazione del sodalizio è promuovere la pratica sportiva e i valori che l’accompagnano, ma anche unire a essa cultura e solidarietà. Così l’evento si è aperto con la visita alle sale del Piano Nobile, un vero e proprio scrigno di bellezza e storia: oltre alle linee dell’architettura di Jappelli, raffinata e sobria nello stesso tempo, alle decorazioni e alle pareti affrescate, ciascuna ispirata alla rivisitazione artistica di un’epoca del passato, nelle stanze che ospitano il museo si possono vedere le testimonianze del ruolo che Padova, i suoi cittadini e la sua università hanno avuto durante le gloriose giornate del Risorgimento. L’8 febbraio 1848 alcuni studenti si asserragliarono infatti all’interno dello stabilimento al grido di “Viva l’Italia” mentre erano bersaglio delle schioppettate dei gendarmi austriaci, i cui segni sono ancora presenti nelle sale del pianterreno. I soci del Cenacolo hanno potuto godere della competenza di una “guida” d’eccezione, che volentieri ha messo a disposizione le sue vaste conoscenze: Andrea Colasio.

L’Assessore alla Cultura ha illustrato con dovizia di particolari e stile accattivante sia le peculiarità dei locali sia il loro contenuto: nelle teche del museo, infatti, sono conservati numerosi documenti e testimonianze dei 150 anni di storia che vanno dalla caduta della Serenissima nel 1797, alla Grande Guerra fino alla definitiva conquista della libertà e della democrazia con la promulgazione della Costituzione della Repubblica nel 1948. È seguito poi il momento conviviale, nella Sala Rossini, ma nemmeno questo è stato fine a se stesso: durante la cena si è esibito il flautista ucraino Stanislav Zubytskyi che ha eseguito anche alcuni pezzi di sua composizione e ha parlato del dramma che sta vivendo il suo Paese.

Uno dei soci del club, Simone Salata, ha presentato una famiglia che lui ospita generosamente in una casa di sua proprietà: tutti hanno potuto ascoltare dalla voce della signora Oksana e vedere nello sguardo dei suoi figli la tragedia di chi deve abbandonare tutto e lasciare ciò che gli è più caro per salvarsi la vita. Il presidente Manuele Molinari ha così lanciato l’iniziativa di solidarietà del Cenacolo e in pochi minuti sono stati raccolti più di mille euro.

Sono stati consegnati al musicista Zubytskyi: ringraziando commosso, ha dichiarato di voler dare a quest’aiuto il segno della speranza e che per questo saranno destinati alle iniziative di ricostruzione post-bellica. Il Cenacolo ancora una volta si è presentato coerente a se stesso e puntuale all’appuntamento con la storia.

Lorenzo Guella