ARBITRI PREMIATI: UNA IMPECCABILE DIREZIONE DEL CENACOLO SENZA VAR. E’ CONFERMATA LA FAMA DI PORTAFORTUNA

Trentalange telefona all’ignaro Chiffi 36 ore dopo la festa per comunicargli la nomina a internazionale. Gli inediti retroscena raccontati dalla madre, la campionessa mondiale Master di atletica Umbertina Contini.

Pare che qualche scienziato abbia isolato il gene della sfortuna, ma sicuramente il Cenacolo, senza scomodare la scienza, ha inventato il gene di sistematico portafortuna. Seguendo ormai una consolidata tradizione, un giorno e mezzo dopo la festa degli arbitri di varie discipline sportive alla Montecchia martedì 28 settembre, Daniele Chiffi ha saputo ufficialmente di essere stato nominato “internazionale”.

Do la precedenza, prima di parlare della serata, al racconto dell’inedito retroscena riguardante la nomina del direttore di gara padovano. In tempo reale, mi arriva dall’uccellino la notizia del prestigioso salto di qualità del nostro prestigioso “fischietto”. Scusate, in 30 anni di giornalista al Gazzettino non ho mai usato scrivere in prima persona, ma tra amici per comodità di descrizione me lo concedo. Naturalmente voglio verificare la veridicità della fonte, pur autorevole, alla quale era sfuggita l’ammissione.

Tento allora di contattare la madre Umbertina Contini, simpatica mia conoscenza da decenni, che però, per sua stessa confessione, risponde con il contagocce al telefonino per non essere invasa da messaggi pubblicitari. La professoressa è una figura di livello assoluto nell’atletica Master, avendo vinto nella velocità otto medaglie internazionali tra titoli mondiali ed europei e una sessantina di allori italiani. Finalmente, dopo avere visto le mie telefonate, mi risponde e volentieri racconta: “Martedì sera, quando è stato ospite del Cenacolo, mio figlio Daniele non sapeva nulla. L’altro ieri (giovedì 30 settembre, ndr), stavo parlando con lui al telefono mentre era diretto in auto a Coverciano, quando mi dice “scusa mamma, ho una telefonata in linea, ci sentiamo più tardi”.

Era Trentalange, il presidente dell’Associazione italiana arbitri, il quale ha comunicato a mio figlio, del tutto ignaro – il suo passaggio ufficiale a internazionale con l’approvazione anche della Figc dopo quella dell’Aia. Per l’Uefa – gli ha spiegato – è una pura formalità”. Che persona è Daniele Chiffi? “Riservata, forse anche un po’ timida, mai una parola fuori dalle righe e sempre con i piedi per terra. Possiede grande determinazione ed equilibrio, sicuramente non fa lo spavaldo. A parte il padre, nessuno in famiglia si era mai interessato al calcio. Mio figlio ha cominciato con il minibasket, poi ha praticato atletica con buoni risultati nei 400 e negli 800, e proprio questo tipo di allenamento gli permette di correre più degli altri in campo. Una bella soddisfazione”.

TRA FISCHI (ARBITRALI) E APPLAUSI

Capita raramente una presenza di ospiti così prestigiosa per una serata a tema sul pianeta arbitri: l’internazionale (dal 1. gennaio 2022) Daniele Chiffi, il mito del basket Tiziano Zancanella, Martina Ganassin (scherma), Andrea Puecher (pallavolo), Alan Falzone (rugby) ed Elena Lunardi (calcio a 5). Indiscusso merito va attribuito a Giorgio Calore, che è riuscito a riunire il top del movimento arbitrale padovano, quanto mai qualitativo.

Successo di presenze, successo di contenuti: dal Tmo (l’antesignano del Var) voluto dal rugby, all’emozione di arbitrare davanti a ventimila spettatori e alla concomitante difficoltà di affrontare uno stadio vuoto per pandemia, dalla distinzione tra arbitro di campo e arbitro di Var alle problematiche di far capire i complessi regolamenti tecnici della scherma. E si è parlato anche di (mancato) rispetto, e soprattutto di guadagni, che in molti casi assomigliano a tranquilli rimborsi spese e in altri ancora a numeri faticosamente in doppia cifra. Ricordiamo che la doppia cifra finisce a 99 (euro), ma in molti addetti ai lavori evoca subito l’esclamazione “magari li prendessi io…”. Tutti argomenti di grande interesse e attualità di cui si parla poco di frequente. Una full immersion sulla categoria arbitrale condotta con la consueta professionalità da Stefano Edel.


MOLINARI: “UNA ECCELLENZA ARBITRALE IMPENSABILE”

Pienamente soddisfatto il presidente Manuele Molinari: “Non pensavo che Padova attingesse notevoli punte d’eccellenza anche nel settore arbitrale. La nostra è una città dalle risorse nascoste che riserva sempre incredibili sorprese. E’ stato un motivo per accrescere le conoscenze sui direttori di gara”.

Per finire, un paio di divertenti pillole riguardanti il mondo arbitrale, la prima conosciuta, la seconda molto meno.
1993: in Lazio-Sampdoria 2-1 l’arbitro Roberto Bettin
di Padova, di fronte alle reiterate proteste di Gaiscogne, tira fuori dalla tasca un chewing gum anziché il cartellino. L’estroso giocatore biancoceleste, genio e sregolatezza ai massimi livelli, se lo mette in bocca e lo mastica. Qualcuno sussurra che il direttore di gara si aspettasse qualche “boutade” del giocatore pagato quell’anno 23 miliardi di vecchie lire; in effetti, qualche tempo prima, lo stesso Gaiscogne aveva finto di ammonire un arbitro straniero in una azione di gioco…
1966, campionati europei, semifinale Russia-Germania. Il leggendario arbitro Concetto Lo Bello di Siracusa estrae dalla tasca sventolandolo il cartellino rosso all’attaccante sovietico Cislenko. Che continua a protestare. Lo Bello ha poi giustificato il suo provvedimento precisando che ovviamente non aveve capito nemmeno una parola in lingua russa, ma che dal frenetico movimento delle labbra aveva intuito che si trattasse di pesanti insulti. Interpretazione perfetta, perché anni dopo lo stesso Cislenko ha confessato di averlo realmente offeso.

Grazie per l’attenzione e appuntamento al 19 ottobre per il Premio Sportività.

Paolo Donà

PS: durante la serata sono stati presentati 10 nuovi soci che portano il numero complessivo a 99. Nei prossimi giorni troverete sul sito una loro presentazione.


Segnaliamo con piacere che la presenza femminile del Cenacolo sta aumentando in maniera considerevole.