Premio Sportività 2019

PREMIO SPORTIVITA’ NEL SEGNO DEL BLUE KIPPE

Intense emozioni, firmate Blue Kippe & Cenacolo: la serata organizzata alla Montecchia per l’assegnazione del Premio Sportività 2019, il riconoscimento voluto dal compianto e mai dimenticato presidente Lionello Forin e a lui intitolato ha mantenuto le promesse di un riconoscimento che dà merito ad atleti, dirigenti e squadre che si segnalano per lealtà, educazione, rispetto e sportività.
Alla presenza del sindaco Sergio Giordani e dell’assessore comunale allo sport Diego Bonavina, già soci del Cenacolo e del delegato allo sport dell’università di Padova Antonio Paoli, il premio è andato meritatamente alla società Blue Kippe che da vent’anni opera a Salboro con oltre 800 iscritti provenienti da tutto il Veneto e che da qualche anno ha aggiunto alle proprie attività di pratica sportiva e aggregazione quella denominata “Special” riservata agli atleti con disabilità intellettiva e relazionale.

Una scelta che ha portato a esiti che non è esagerato definire sorprendenti da ogni punto di vista e tra questi anche la crescita e l’arricchimento sul piano educativo e sociale dei giovani atleti normodotati non abituati in precedenza a interagire con una simile realtà.

Più che i risultati sportivi conseguiti – ha dichiarato il presidente del Cenacolo, Manuele Molinari – abbiamo voluto riconoscere il lavoro svolto quotidianamente da questa associazione, pienamente corrispondente ai canoni del premio Sportività perché mira in particolare all’accrescimento dell’individuo”. A rappresentare la Blue Kippe, tra gli altri, la presidente Luciana Rossi e Diego Lissandron, tecnico per il settore ginnastica artistica maschile special e membro della nazionale ginnastica artistica. Con loro Patrizia Tolot, presidente della Onlus Vite Vere Down Dadi, e i due atleti che con notevoli risultati hanno dato un senso anche sul piano agonistico a questo ammirevole impegno.

Veronica Paccagnella, diciassette anni di Veggiano e Giacomo Bacelle, diciannovenne di Padova, hanno partecipato a marzo 2019 ai Mondiali special olympics di Abu Dhabi per la ginnastica artistica, collezionando la prima un argento e tre bronzi e il compagno di squadra l’oro alle parallele, due argenti e altrettanti bronzi.
In apertura di serata, un commuovente video che ha illustrato l’attività del Blue Kippe dedicata agli special e le tappe di avvicinamento alla competizione.

“Con il loro aiuto – ha sottolineato Lissandron – abbiamo svolto un ottimo lavoro per cercare di vincere paure e abbattere ostacoli, cui sono abituati nella vita quotidiana. Il compito di un tecnico non cambia: li alleni alla vita, li accompagni, crescono e tu cresci insieme a loro: un valore aggiunto per chi frequenta la nostra associazione”.


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Serata giornalismo sportivo

SERATA SUL GIORNALISMO SPORTIVO

Sconcerti-Bragagna, un successone – 19 Novembre 2019

Non era facile ricevere il contemporaneo “sì” per l’incontro-dibattito in programma il 19 novembre alla Montecchia, e non era nemmeno scontato l’esito della serata, indipendentemente dalla indiscussa caratura dei due personaggi e dalla grande professionalità del moderatore Stefano Edel: quando si parla di sport a 360 gradi, esiste sempre e comunque il pericolo di generalizzazioni, campanilismi, luoghi comuni e polemiche & tutto quanto crea gratuita noia e fastidio. E invece, non temiamo di esagerare affermando che la serata è stata memorabile.

Merito di tutti: dall’acuto ed equilibrato Mario Sconcerti (50 anni di attività lavorativa) all’inossidabile Franco Bragagna, che ci ha deliziato nel tempo con le cronache soprattutto di atletica in tredici olimpiadi. Sconcerti e Bragagna appartengono alla non frequentissima categoria di giornalisti che non hanno bisogno di urlare per guadagnare un orticello di audience; sono capaci di ascoltare nella stessa misura in cui sono bravi a rispondere. E soprattutto vantano una competenza mostruosa, che non si limita alla pura gara in sé,
possiedono il senso del rispetto e dell’educazione. Morale della favola: un vero piacere ascoltarli.

Un grosso merito va attribuito a Stefano Edel, che da subito ha incanalato la presentazione sui binari dell’intelligenza e dell’esperienza. Potevamo tirar tardi fino alle 3 di notte: il tempo si è invece fermato inchinandosi di fronte a tanta classe professionale.


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Festa degli Auguri

FESTA DEGLI AUGURI, UNANIME TRIONFO

Trascinati all’entusiasmo dalla qualità degli ospiti che hanno fatto letteralmente la differenza: la Festa degli Auguri, che si è svolta nella tradizionale sede del Cenacolo alla Montecchia, è andata oltre le più rosee aspettative (che pur non erano poche): il duo “Marco e Pippo” e il Coro del CAI hanno conquistato, al di là di ogni facile retorica, i soci e gli ospiti della nostra associazione.

“Il duo che è un trio”, ovvero Marco, Pippo e Gaetano ha offerto una esilarante prova di come si possa far ridere di gusto mantenendo il buon gusto. Nessuna parolaccia a condimento dei vari dialoghi, come (ahinoi) troppo spesso va di moda per riuscire a strappare un sorriso che altrimenti sarebbe rimasto un’utopia. Con una pulizia linguistica ragguardevole, il trio si è scatenato a cavallo tra lingua italiana e dialetto veneto, esibendo una comicità personalizzata, poco scontata e quindi sicuramente accattivante.

Una scelta azzeccata, così come azzeccata è stata la chiamata del mitico coro del CAI (Club Alpino Italiano) di Padova, nato nel 1944 per iniziativa di Livio Bolzonella e sempre sulla cresta dell’onda grazie ad un solido (e vorremmo dire: immortale) repertorio di base con collaudate variazioni sul tema. Tra gli innumerevoli riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, ci fa piacere ricordare il fiore all’occhiello datato 1953, quando il coro del CAI ha ricevuto a Milano il primo premio italiano assoluto. Era l’immediato dopoguerra, ed i cori nascevano in maniera esponenziale supportati dal boom dei dischi a 45 e 33 giri.

Le naturali piccole preoccupazioni alla vigilia di una festa sulla quale si erano concentrate forti attese, sicuramente molto al di sopra della media, si sono dissolte già al primo minuto dell’evento. Ci eravamo chiesti, ad esempio, se il CAI dovesse cantare sette od otto brani, una differenza di tre minuti in tre ore: vedendo l’entusiasmo che si è scatenato alla prima nota dello storico gruppo, le canzoni di montagna proposte potevano essere tranquillamente una ventina… Puntare sulla qualità paga sempre, ed i maggiori sforzi organizzativi per offrire una serata da non dimenticare sono stati ripagati con gli interessi. L’importante è crederci, soprattutto se il gruppo del Cenacolo continua a confermarsi in una splendida forma.


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L’Egitto di Belzoni

BELZONI NON E’ MAI TROPPO TARDI

Entusiasmante visita guidata per la mostra sul fenomenale archeologo padovano – 21 Gennaio 2020

Giovan Battista Belzoni, oltre le più rosee previsioni: la visita guidata al centro culturale San Gaetano, alla quale hanno presenziato 52 soci e simpatizzanti del Cenacolo, ha riscosso unanime consenso, confermando che una linea di programmazione culturale di alto livello paga sempre. Anche perché l’archeologo padovano, che presenta una storia professionale e umana straordinaria, è quasi sconosciuto, o perlomeno poco conosciuto rispetto ai suoi meriti.

Chi entra nella piramide di Chefren, la seconda come estensione dopo quella di Cheope, nota subito la cubitale scritta “Scoperta da G. Belzoni, 2 marzo 1818”. La sua vita avrebbe ispirato addirittura lo scrittore George Lucas, ideatore della saga di Indiana Jones, che racconta le avventure del professor Henry Walton Jones junior, l’archeologo protagonista dei film di avventura diretto da Steven Spielberg e interpretato sul grande schermo dall’attore statunitense Harrison Ford.

Belzoni, nato a Padova il 5 novembre 1778, in realtà si chiamava Bolzon, che lui si è fatto cambiare in Inghilterra. Un egittologo sui generis dalla vita particolarmente dinamica.

La visita guidata, divisa in due gruppi e affidata nel nostro caso a due specialiste in archeologia,
appassionate ed entusiaste, è durata un’ora e mezza. Chiara e lineare la descrizione del percorso di vita del gigantesco fenomeno di casa nostra (2.10 di altezza) energico buttafuori in un circo londinese. Ci piace ricordare l’episodio chiave del suo passaggio al professionismo: sconsolato per il suo difficile inserimento nel mondo delle scoperte archeologiche, allora agli albori, un giorno salì da solo la piramide di Chefren, circondata da un muro di nuvole fino a metà altezza. Una situazione ambientale che gli ricordò – con le debite proporzioni – i Colli Euganei.

Di fronte alla triste prospettiva di tornare in Italia da illustre sconosciuto dopo avere compiuto tanti sacrifici, prese coraggio, e per dimostrare la sua incredibile forza alle autorità egiziane, con l’aiuto di alcuni addetti ai lavori raddrizzò la statua di Ramses, del peso di 8 tonnellate, dalla sera alla mattina. Le autorità locali lo hanno subito considerato uno stregone, affidandogli l’incarico del trasporto.

Nel rinomato ristorante Nero di seppia, a pochi minuti dal centro San Gaetano, si è chiusa nel migliore dei modi (un menu originale e intelligente) la visita firmata Belzoni.
Cenacolo, di bene in meglio

 

 

 


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