BELZONI NON E’ MAI TROPPO TARDI

Entusiasmante visita guidata per la mostra sul fenomenale archeologo padovano – 21 Gennaio 2020

Giovan Battista Belzoni, oltre le più rosee previsioni: la visita guidata al centro culturale San Gaetano, alla quale hanno presenziato 52 soci e simpatizzanti del Cenacolo, ha riscosso unanime consenso, confermando che una linea di programmazione culturale di alto livello paga sempre. Anche perché l’archeologo padovano, che presenta una storia professionale e umana straordinaria, è quasi sconosciuto, o perlomeno poco conosciuto rispetto ai suoi meriti.

Chi entra nella piramide di Chefren, la seconda come estensione dopo quella di Cheope, nota subito la cubitale scritta “Scoperta da G. Belzoni, 2 marzo 1818”. La sua vita avrebbe ispirato addirittura lo scrittore George Lucas, ideatore della saga di Indiana Jones, che racconta le avventure del professor Henry Walton Jones junior, l’archeologo protagonista dei film di avventura diretto da Steven Spielberg e interpretato sul grande schermo dall’attore statunitense Harrison Ford.

Belzoni, nato a Padova il 5 novembre 1778, in realtà si chiamava Bolzon, che lui si è fatto cambiare in Inghilterra. Un egittologo sui generis dalla vita particolarmente dinamica.

La visita guidata, divisa in due gruppi e affidata nel nostro caso a due specialiste in archeologia,
appassionate ed entusiaste, è durata un’ora e mezza. Chiara e lineare la descrizione del percorso di vita del gigantesco fenomeno di casa nostra (2.10 di altezza) energico buttafuori in un circo londinese. Ci piace ricordare l’episodio chiave del suo passaggio al professionismo: sconsolato per il suo difficile inserimento nel mondo delle scoperte archeologiche, allora agli albori, un giorno salì da solo la piramide di Chefren, circondata da un muro di nuvole fino a metà altezza. Una situazione ambientale che gli ricordò – con le debite proporzioni – i Colli Euganei.

Di fronte alla triste prospettiva di tornare in Italia da illustre sconosciuto dopo avere compiuto tanti sacrifici, prese coraggio, e per dimostrare la sua incredibile forza alle autorità egiziane, con l’aiuto di alcuni addetti ai lavori raddrizzò la statua di Ramses, del peso di 8 tonnellate, dalla sera alla mattina. Le autorità locali lo hanno subito considerato uno stregone, affidandogli l’incarico del trasporto.

Nel rinomato ristorante Nero di seppia, a pochi minuti dal centro San Gaetano, si è chiusa nel migliore dei modi (un menu originale e intelligente) la visita firmata Belzoni.
Cenacolo, di bene in meglio

 

 

 


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